Testamento o donazione? Ecco cosa è meglio fare.
- Giuseppe Levante
- 17 ago 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Il tema della trasmissione dei propri beni agli eredi o ad altre persone care è sempre centrale in ambito notarile.
Progettare il futuro stabilendo cosa trasmettere a ciascun figlio, parente o caro è un pensiero di molti ma che tuttavia, spesso, fa sorgere un dilemma: è meglio donare o fare testamento?
I fattori che possono far propendere per una scelta o per l'altra sono molteplici e, pertanto, non è possibile dare una risposta univoca.
Tuttavia, è possibile analizzare i principali fattori che possono aiutare a comprendere quale sia la scelta più corretta in base alle proprie esigenze.
Nell'analizzare i due strumenti partirei quindi dalle principali analogie.
Sia il testamento che la donazione rappresentano modi alternativi di effettuare trasferimenti con una valenza ereditaria. La donazione infatti, non è altro che un modo per anticipare il lascito ereditario attribuendo sin da subito un bene ad un determinato soggetto.
Quest'ultimo aspetto fa sì che sia il lascito ereditario che la donazione siano suscettibili di essere impugnati in caso di lesione della legittima.
Inoltre, da un punto di vista fiscale i due tipi di trasferimenti sono regolati dalla medesima normativa e quindi sono soggetti alle medesime aliquote fiscali: nel caso del lascito ereditario le imposte dovranno essere pagate in sede di dichiarazione di successione; mentre in caso di donazione le medesime imposte dovranno essere corrisposte in sede di atto notarile.
Venendo alle principali differenze, invece, è sicuramente corretto affermare che la donazione, essendo un contratto inter vivos, ha effetto immediato, mentre il lascito testamentario o la successione in genere hanno effetto soltanto in caso di morte del soggetto della cui successione si parla.
Inoltre, il testamento è un atto sempre revocabile, mentre la donazione è revocabile soltanto nei casi espressamente stabiliti dalla legge (ad es. per ingratitudine del donatario e per sopravvenienza di figli del donante).
Ma è possibile, quindi, ridurre tutto al mero aspetto economico e capire quale delle due opzioni convenga di più?
Come spesso ripeto ai miei clienti, non bisogna mai ridurre scelte così importanti alla sola analisi dei costi, tuttavia non voglio sottrarmi alla risposta di questa domanda.
Innanzi tutto, come abbiamo detto sopra, le due fattispecie sono regolate dalla medesima disciplina fiscale. Tuttavia, se da un lato è possibile quantificare i costi di una donazione, in quanto essa è certamente soggetta alle norme in vigore nel momento in cui si effettua la richiesta; dall'altro non è possibile quantificare oggi i costi di una successione che magarì si aprirà tra tanti anni: le aliquote potrebbero subire enormi cambiamenti (sia in meglio che in peggio).
E allora, l'unica strada per effettuare qualche ragionamento è quella di presupporre che la disciplina fiscale resti invariata. Sulla base di tale presupposto avremmo la seguente situazione:
1) in caso di donazione si sarebbe soggetti al costo dell'atto notarile che comprende sia le tasse che gli onorari del notaio rogante;
2) in caso di testamento avremmo i seguenti costi:
- costi per la redazione di uno o più testamenti (pubblici od olografi);
- costi per la successiva pubblicazione del suddetto testamento mediante atto notarile;
- costi per la denunzia di successione e gli onorari di spettanza del soggetto incaricato
di redigerla.
Sulla base di quanto precede, a mio avviso, è possibile affermare che in una buona maggioranza di casi l'atto di donazione comporti un risparmio complessivo. Questo risparmio può essere accentuato anche in considerazione della possibilità, per il donante, di effettuare la c.d. riserva di usufrutto che ha l'effetto di abbattere l'imponibile fiscale ed al contempo di far mantenere la disponibilità di quanto donato al donante, il tutto senza necessità di effettuare una denunzia di successione alla morte dell'usufruttuario.
Infine, se si considera la possibilità che, nell'arco degli anni a venire, la disciplina fiscale possa subire modifiche peggiorative, gli argomenti per preferire, sotto il mero dato economico, il testamento alla donazione sono ben pochi.

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